Il dibattito rovente di queste settimane sul nominativo del rappresentante toscano nell’Ente Acque francamente non riesce ad entusiasmarci. Come al solito si combattono fittizie battaglie all’arma bianca tra i partiti, in questo caso anzi tra le mille “correnti” del Partito Democratico, per l’assegnazione di un incarico pubblico, ovviamente ben remunerato. Sarà un caso, ma i partiti si accorgono dei problemi sempre e solo quando c’è da piazzare qualcuno su una poltrona…
Ovviamente i problemi legati all’Ospedale, molto più inquietanti e urgenti, non interessano a nessuno. Le discutibili rassicurazioni del sindaco Frullani non possono certo bastare e giustamente il locale Comitato lo ha ricordato con forza.
La questione importante, cari partiti, non è stabilire se il delegato debba essere di Sansepolcro o di Cortona, non prendiamoci in giro! Il nominato sarà comunque un passacarte al servizio del PD e ratificherà decisioni di altri in cambio di un robusto compenso, pagato ovviamente dai cittadini.
La vera domanda è “a cosa serve l’Ente Acque?”. Il “nuovo” ente sarà evidentemente solo l’ennesimo inutile carrozzone, buono a dispensare qualche stipendio e del tutto esente da responsabilità in caso di problemi. L’ennesimo organismo popolato di funzionari politici che prendono decisioni, rigorosamente a propria insaputa…
L’unico modo per far gestire la questione Diga alle autorità locali era quello di impegnare direttamente Comuni, Unioni e Comunità Montane, assumendo magari tecnici qualificati (e con i soldi che costerà l’Ente ne avrebbero potuti assumere diversi!) per gestire operativamente le strutture idriche del territorio.
La discussione attuale è solo l’ennesima colossale presa in giro per i cittadini, niente di più. La questione, come da noi già affermato con forza qualche mese fa, doveva essere trattata in sede regionale, ma ai tempi nessun partito e nessun consigliere regionale, con la sola eccezione di Dario Locci, si diede da fare. Ormai la frittata è fatta e poco incide la provenienza geografica del “nominato”.
Se poi dovesse essere un modo per riaffermare il “peso politico” della Valtiberina rispetto alla Valdichiana, beh, basterebbe ricordare che a Cortona bevono l’acqua di Montedoglio, a Sansepolcro no. Vorrà forse dire che nella nostra vallata abbiamo una classe politica totalmente da buttare?
Viva Sansepolcro
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